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Pubblicata il 14/06/2010
Ora concederò che sia tu
ad andare nel mio tramonto
e vedrò sfumare in controluce
il tuo camminare lento,
un concerto in divenire
arrotato tra i tuoi fianchi.

L’ancheggiare rapirà il sole
e sospeso il suo cadere
si aggrapperà ai tuoi occhi
tramutando gli ultimi raggi
in una armonia di colori
ad irradiare le mie emozioni.

Figlia d’ogni palpito vitale,
la tua figura cadrà nel buio
per rischiararmi al mattino,
confusa e presente nell’alba,
così che al mio incerto vivere
sarà sempre omaggio amore.
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Bravo maestro

il 14/06/2010 alle 21:42