Tolta la parola "merda" che mi pare un po' strong, direi che condivido. Funziona proprio così e paradossalmente è proprio quello il bello.
L'accettazione del lato oscuro dell'altro ci fa tollerare di più il nostro... che c'è sempre, del resto. Non credi?
mi ha colpito per il suo pessimismo atroce e sconsolato, ma rispettabile come punto di vista
Non per ripetermi, ma è prosa.
E che c'ha la tua bella, lì sopra? Un blocco intestinale?
Ciao bbello.
asdf
la prima volta che uso una parolaccia, ma qui mi pareva ci stesse bene.
credo, credo.
grazie arturo, certo e' un punto di vista, niente di assoluto. ciao
so bene che non è tuo uso...
anch'io credo...
mi viene un po' in mente la storia della pagliuzza e della trave e mi viene in mente la parola "incondizionato".
insomma vedrei il bicchiere più mezzo pieno che mezzo vuoto. per questo eviterei improperi.
mica per bacchettonismo. ma credo tu lo sappia... lo sappi?
incondizionato... supremo.
tu sappi bene che io lo sappio. infatti lo sappiamo entrambi. ma che metteresti al posto della m? pieno al 50% di spazzatura? immondizia? nah... se ci sei, aiutami.
Io ci sono!
E direi "fallacia", che ci ha anche quel non so che di ambiguo e sexuoso...
Nobody is perfect. Isn't it?
Fallacia! Io lo sceglierei come titolo del mio romanzo, talmente mi piace!
Non meno del 50% di fallacia... Suona benissimo. E' elegante, ambiguo come dici tu, moderno, e la doppia elle profumo di gelsomino quando viene pronunciata.
Pero', cosa vuol dire questa parola?
Ho chiesto in giro.
Uno mi ha detto che fallacia e' il settimo stadio della purificazione del bodhisattva, che peraltro coincide con il suo viaggio da Mandalay a Busto Arsizio (senza ritorno).
Un altro mi ha assicurato che si tratta di una spiacevole infezione urinaria delle capre laticaude che puo' addirittura portare alla sterilita' assoluta.
Un terzo mi dice che e' il nome della cameriera di un suo vicino di casa (tal Aung Myaing), nota per il suo belcanto e lo sguardo tenero come le papaye di montagna.
Dimmi tu.