ho notato che il tuo controcanto si è arricchito di un'eco.Il controcanto mostra la "vita" l'eco la "morte" in un intreccio amore-morte inestricabile, com'è il viaggio nel regno dei sensi.
Ogni verso delle prime due strofe fa da contraltare al precedente e si rispecchia nel controcanto, l'altro nell'eco. In un'alternarsi continuo di immagini di vita che nasce dalla morte e di morte che nasce dalla vita rapportate all'idea di "sacrificio religioso" e di resurrezione.Non so spiegarmi in modo più chiaro ma penso che hai capito.
Nei gesti ripetuti "spuntano le ali/ alle vittime del cielo" che muoiono nel toccare il divino .
è semplicemente bellissima e molto coinvolgente.
un abbraccio eos
sì, è un controcanto che può essere letto in modo fluido prendendo insieme ogni coppia di versi oppure due controcanti a sé stanti...
Il legame amore-morte che è presente in molte mie poesie qui lascia prevalere decisamente l'amore e la vita... lasciando l'oscurità nel non detto...
La frase delle ali che spuntano alle "vittime del cielo" ha sia il senso che proponi tu, sia un'estensione alla sindrome di Stendhal, la "sofferenza" estatica davanti all'opera d'arte, all'opera divina, all'Amore...
Un abbraccione, e GRAZIE per il tuo passaggio prezioso.
Ax
questa volta non siamo nel personale, vedo un ritorno ad una ricerca spassionata, direi pura, alla scoperta delle leggi del cosmo e della vita, tutto questo può riempire una vita...ciao ax
la parte che preferisco è da la verità nuda giù giù per gli engrammi al grido, uno slancio che vale certo un richpensiero, ciao ciao Axpoet