Mi fu doloroso il canto dell’amore
quando di te, brusco, si scolorì il volto
e le mie mani raccolsero nostalgiche
l’umido andare di gocce tra le gote.
Ebbi da bere per la mia sete affranta
il fluido di un tempo privo della notte,
momenti appesi come lenzuola stese
per abbracciare il sole e farsi linde.
Si prese il passo il tuo fuggire lontano
ed alle vene mi si restrinse il flusso,
così che i battiti divennero tamburi
ad accompagnare il mio morire dentro.