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Utente eliminato
Pubblicata il 19/05/2010
tema.
"i promessi sposi".
svolgimento :
dal titolo si capisce che qualcuno promette,
ma a chi promette ?
dove promette?
quanto promette ?
a chi promette?
quando promette?
cosa promette?
perche' promette?
Ma, soprattutto, perchè non si fa i cavoli suoi !
e poi . . . cosa vuol dire promettere?
come è nato questo verbo
che unisce il pro a mettere.
mettere a favore,
ma a favore di chi ?
cosa metto se non ho una lira
e anche se l'avessi perchè dovrei fare della beneficienza ?
per concludere :
ai tempi nostri si chiamerebbe "non caccio una lira".
....e poi dicono che i giovani d'oggi non si sposano.

(leocixischerza2010)
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irresistibile! Hai una vena ironica niente male! Mi è piaciuta davvero moltissimo.
bravo Fabio.
un abbraccio eos

il 19/05/2010 alle 08:35

e che vuoi più dalla vita?
un leocixischerza2010 !
scherzo anch'io ma mi piace la grinta e la sincerità
brava e a rileggerti
un affettuoso saluto
ninomario

il 19/05/2010 alle 08:51

amara, disincantata, tua, promette battaglia, da rich

il 19/05/2010 alle 08:51

Dalle domande che ti poni, di cui fai partecipe la piazza, si direbbe che non sei un uomo coniugato, oltre al fatto che probabilmente non concedi promesse a chiccchesia. A parte l'ironia, comprensibile, l'atteggiamento che metti in evidenza non è originalissimo come ti piacerebbe credere, ma è il pensiero dominante diffuso tra le nuove leve che fanno dell'autocommiserazione (non ho una lira, nemmeno per fare beneficienza!) e del disimpegno (ma a chi promette? dove promette? quanto promette? a chi promette? quando promette? cosa promette? perché promette?) le loro spavalde bandiere. In un'epoca dove le promesse sono continuamente disattese, specie dalla classe politica sotto elezioni, anche le promesse personali hanno perso il loro valore, così come si è smarrito il significato della parola data è l'impegno di edempiere ad un progetto messo in piedi fra due persone, come ad esempio può essere la promessa matrimoniale. Caro, Leocixi, forse dovresti chiedere ai tuoi genitori, ma se non li hai, o se con loro non parli, potresti chiedere ai tuoi zii, o ai tuoi nonni, come funzionavano le cose qualche decennio fa. Bene, te lo dico io: ci si sposava a 20 anni, o giù di lì, talvolta anche senza un lavoro fisso, presto si mettevano al mondo i figli fra tanti sacrifici e privazioni ed i divertimenti, i cellulari, le vacanze alla Maldive, i vestiti griffati, l'auto pluriaccessoriata, non esistevano e quindi, facilmente se ne faceva a meno. Si viveva per tirare avanti la famiglia, ricevendo non soddisfazioni materiali, ma semplicemente affetto, ascolto, comprensione, solidarietà. Tutti sentimenti che stanno scomparendo nella vita, nelle intenzioni di tanti e forse anche nel vocabolario della nostra lingua. Un caro saluto, Fabio.

il 19/05/2010 alle 10:46

Leo, la tua contestazione è esemplare, giusta e al passo coi tempi anche se parte da zero (passato)
pone domande precise ad una classe dominante che non sa dare risposte o le sa dare solo all'interno della propria corte e solo se sono di privilegio e giammai di sacrifici. In Afghanistan, a sostituire i due italiani morti
per la pace(!! ) non andranno MAI i figli di chi decide di sostituirli, dell'ignazio o del basso o bosso che sia e a morire per il troppo lavoro non c'è stato mai un sedicente seducenre nullafacente onorevole strapagato ma sempre poveri rimasti anonimi
e poi dicono che siamo tutti uguali e poi dicono che siamo in democrazia
Auspico che tutti i giovani ragionino come te
siveramente
ninomario

il 19/05/2010 alle 11:44

Sicuramente io non sto al passo di questi tempi e nemmeno con le mode che ci propinano, tuttavia non intravedo un legame tra il tema dei Promessi Sposi, titolo di un romanzo di Alessandro Manzoni e le domande dell'autore con il tema dei privilegi della classe politica da te presentato. Ma che il tuo Io televisivo si sia fatto prendere la mano è più di un ragionevole sospetto. Molti, e tu non sei l'unico rappresentante di questo movimento, incoraggiano gli altri ad avere comportamenti liberi da ogni morale, ponendo come esempi gli individui peggiori della terra, dicendo loro che ogni cosa è lecita, visto che altri fanno di peggio! Secondo il mio punto di vista, tali consigli non fanno altro che peggiorare lo stato delle cose, togliendo ai più giovani le motivazioni per un impegno più radicale nella società. Potremo mai migliorare seguendo i suggerimenti dei profeti del nulla? Potremo avere un futuro migliore per i nostri figli dando ascolto ai predicatori televisivi? Contestare, ribellarsi, molto spesso alimenta il fuoco delle polemiche, il gioco delle rappresaglie, crea i muri, le contrapposizioni, mentre invece occorerebbe spendersi, mettersi in gioco cercando di migliorare il presente. Giudicare i peggiori (la Casta) non ci permette di essere migliori di loro, ma solo il nostro impegno può fare prodigi. Ciao, Fabio.

il 19/05/2010 alle 13:42

Accipicchia! Un bel currriculum! Sono impressionato! Comunque per rispondere alla tua domanda, ho anni a sufficienza per parlare con te. Ciao, Fabio.

il 20/05/2010 alle 07:08

Spesso la ragione talvolta si da ai matti, ma talvolta si da ai più forti (non parlo di forza muscolare, s'intende) specie quando non si posseggono argomentazioni tali per poter controbbattere. Boh! Stai tu a vedere qual'è la verità! Un'ultima racccomandazione: mettiti la maglia di lana, cerca di non prendere freddo e ogni tanto mandaci una cartolina dalla Turrita. Stammi bene. Fabio.

il 20/05/2010 alle 07:15

molto simpatica questa tua creazione.
soprattutto mi piace il titolo in tempi moderni; " non caccio una lira"
Ma poi sto Renzo mica era proprio una cima
e Lucia?

il 20/05/2010 alle 20:05