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Pubblicata il 12/05/2010
Ora che la luce è spenta

ora che c'è solo luce spenta
nulla è più quello
nemmeno il voler sapere rinunciarti,
non serve il percorso con la mente
a ritroso, tra le forre degli zigomi, il tempo;
un sorso fa di quell'acqua che vortica
pare non dissetare più uguale ora.
Bava iridescente sul muro, il tempo,
un monito che non ci si illuda
che sia solo.. passato
osserva, guarda, la vedi,
il male nostro è tatuato sull'anima
un cicatrice che la ragione nasconde;
dietro un sentimento pare ci sia sempre,
plasmato di terra con lo sputo,
dietro l'amore c'è sempre un silenzio
un vuoto di rabbia orgogliosa
che cesella l'esigente egoismo di placare la smania
col panico timore di una unica ombra .
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di forte impatto questa considerazione lirica sull'egoismo e il torbido nascosto che lascia emergere le sue mire...
Molto bella l'immagine "non serve il percorso con la mente
a ritroso, tra le forre degli zigomi, il tempo"...
Un caro saluto, Sergio!
Axel

il 12/05/2010 alle 17:40

Ti ringrazio per le tue parole che mi fanno comprendere l'attenzione che adoperi nella lettura.
Amara la considerazione sull'egoismo che è sensale della pena buia e silenziosa di un tempo che dura.
Grazie Axel
Sergio

il 13/05/2010 alle 05:37

Quella luce che tu vedi è probabilmente di casa nei tuoi occhi, quella dei versi è buia irta silenziosa e sofferta, da qui l'impossibilità di scrivere più frequentemente.
Grazie
Zordoz

il 14/05/2010 alle 05:36

che parole profonde riesci a scivere zordoz,
sono daccordissima con te in questo istante,
il male nostro è tatuato sull'anima
che non ha voglia di dimenticare,
complimenti per i tuoi versi.
Marygiò

il 18/05/2010 alle 05:55

Cara Marygiò, se la ragione non cercasse di dissimularlo, quel tatuaggio, potremmo addirittura adornarcene, farcene fregio, ma essa ragione, esige il suo.
Grazie per le tue parole.
Sergio

il 18/05/2010 alle 13:45