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Pubblicata il 26/04/2010
Cosa vuoi da me
sono stanco ed anche ferito, lo sai
lande deserte ho attraversato
i morsi della sete, la fame, gli scorpioni
la sera un povero fuoco
e poi via a sognare
la città d'oro non c'era
chi ne parlava avrà avuto un miraggio
per tornare le stelle mi han guidato
quando s'alzava il vento
potevo solo immaginarle
ora dopo tanto viaggiare voglio riposare
un giaciglio degno delle mie povere ossa
e tu mi parli ancora di posti lontani
di misteriose piramidi, dei Maya
basta...
ho troppo stancato la mente
se non passa dal cuore
ogni sapere è morto
il mondo è disegnato nella mia mano
tre linee, e questo è tutto
voglio star fermo
nella mia stanza c'è una finestra
da lì guarderò un albero
la pioggia bagnerà le sue foglie
si asciugheranno col sole
saranno di un verde tenero in primavera
verde cupo in estate
per strada qualcuno camminerà
specchiandosi nelle vetrine
ci sarà ancora un bambino che giocherà da solo
le mani sporche e gli occhi grigi
ed alzerà gli occhi al cielo
vedendo una luce
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magnifici attacco e stanchezza che si slabbra nel finale in piccolissimi tocchi d'acquerello, dopo il viaggio la tua finestra illanguidisce anche il cuore più duro

il 26/04/2010 alle 09:01

grazie rich, un abbraccio forte forte...ciao

il 26/04/2010 alle 09:14

e quella luce ti parlerà con la lingua perfetta aymara, e ti donerà nuovi mondi e una città d'oro dentro di te.
Un abbraccio
Ax

il 26/04/2010 alle 17:46

grazie per l'augurio axel, sei un amico e ti abbraccio

il 26/04/2010 alle 21:14

ed io ti ringrazio Gianna, come sempre.....

il 04/05/2018 alle 10:23