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Pubblicata il 25/04/2010
nella ballatadell'uomo saggio
si canta di un bimbo,
di un uomo
e di un vecchio.

il bimbo apriva gli occhi
col primo sorriso del sole,
mangiava felice
ai dodici rintocchi,
giocava nei prati coperti di viole.

l'uomo sudava dall'alba al tramonto,
sui campi dorati
di sole e di grano;
ad ogni raccolto saldava il conto
e a chi stava peggio
tendeva la mano.

il vecchio sedeva
davanti al camino
le sere d'inverno
mentre fuori pioveva,
e pensava sereno
al suo trascorso cammino.
la morte non era
un oscuro destino,
era un fiore reciso,
una folata di vento,
era un abbraccio del mare
per volere divino,
che donava all' eterno
i suoi sogni e il suo tempo.
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classica e compostissima, piacere rich

il 25/04/2010 alle 13:18

Grazie ogni tanto mi faccio prendere dall' antico amore per le rime e poi trovo sempre affascinante lo scorrere del tempo e la ciclicità della vita MI fa piacere che ti sia piaciuta. Cecilia

il 25/04/2010 alle 16:36