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Pubblicata il 20/04/2010
Se con il Grande per me poeta
Non la mano
Non la vita
Non il pensiero
Abbiamo in comune
Bensì d’ altra maledizione siamo stati segnati
Quale disgusto, quale ribrezzo, quale sofferenza
Mio sconosciuto maestro
il tempo ci ha condannati
Piango per me
Perché dalle vuote cavità del tuo teschio
Non più lacrime si versano sul terreno
Bensì i le larve che un tempo ti divorarono
Che furono tue amiche
Bensì i ragni cui il tuo corpo fa dimora
Che ora tu accudisci ed accogli
Come prima accoglievi la carne, il vino e l’oppio
Mio Buon maestro
Invidio il tuo osseo sorriso che nel buio del tuo giaciglio
Regali agli insetti
Perché le persone non lo meritarono
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