Tutti dobbiamo morire, però mi sorprende che un uomo vicino alla morte come un condannato all'esecuzione capitale, trovi la forza di pensare alla morte di un altro. Non che ci sia qualcosa di strano, ma forse siamo troppo abituati a pensare alle faccende altrui che spesso dimentichiamo i nostri problemi. Ciao, Simone. Fabio.
sarebbe stato bello se poi il boia avesse abbracciato il condannato....ciao
siamo...tutti...condannati a morte......la differenza e' nel come ogni persona utilizza/apprezza...questo effimero momento chiamato...vita.
Il condannato a morte era un grande 'maestro' che continuo' ad insegnare fino alle ultime parole. Lui, era gia' consapevole (lo so)....ed era stato consapevole della sua mortalita' per molto tempo...cercava di impartire al boia questa conoscenza. A dire la verita', Fabio....avevo scritto questo dopo aver letto un libro di aforismi di Ada Merini...e poi...se guardi la categoria di PoeticHouse......Pero' il tuo commento, mi ha aiutato a vedere la 'cazzata' in un' altra luce. Grazie, amico mio
E il boia rispose : Dopo di te...
La vita ci rincorre davanti.
E ci lascia aprire le porte (o la morte) per gli altri...
ma.ma
Ma...un giorno....dietro una di queste porte.....c' e' uno specchio. "La morte e' uno specchio....dove il senso della vita....si riflette". Grazie per il commento.
Esiste un antico racconto orientale, secondo il quale l'anziano capo tribù ogni mattino svegliandosi diceva: "Oggi è un buon giorno per morire". E nonostante il vecchio fosse pronto al trapasso, la vita batteva ancora forte in lui. Forse è vero che chi non ha paura della morte muore una sola volta e chi invece ha paura, muore mille volte? Ciao, Simone. Fabio.