Ecco, s’avanza l’indizio inconfutabile.
Eccolo che si tuffa sui prati;
rotola gioioso per i morbidi pendii;
dondola su un mandorlo di pesco
soffia sulle corolle del sicomoro.
Ecco il pazzerello,
un adagio che gli sta proprio a pennello.
Sorride, ed il sole riscalda più forte.
S’imbroncia e viene giù acqua dal monte
dal piano, par ch’egli tenga per mano
il fertile pianto che consola le zolle.
A Pasone questo cielo radioso
è più terso che altrove:
le genziane e i rosmarini
strizzano complici i loro occhi turchini
e tutte le erbe fanno girotondo
intorno alla natura
che danza leggiadra
come al dolce suono
di un “Adagio” di Albinoni.