PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/03/2010
Fiori insanguinati
raccoglievo dall'ombra ridestandomi di colpo dal sonno,
l'urlo agghiacciante sfiorava l'abisso
imperlandone la superficie increspata dei remoti ventricoli.
Vestivo con guanti di pizzo nero
il disagio che mi prendeva agganciandosi all'ugola
con eleganti movenze -
quasi una barocca danza- accendevo quel fuoco
ad illuminarne di miracolo lo strazio.
Una notte in travaglio
una sete assurda a contrarre le fauci, serrare il cardiaco muscolo,
gettare la mente dentro un claustrofobico vuoto.
Come luttuosa madonna
cercavo l'oblio senza far rumore
raccogliendo insanguinati fiori con guanti di pizzo nero,
mentre un cristo distorto alle pareti appeso
ornava, guardandoci dentro, quel silenzio incendiario -
il mio interiore abisso- con mesti sorrisi scarlatti
all'altezza dei polsi...
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"Luttuosa madonna" dai caratteristici colori rosso e nero, a dipingere solitudine e dolore, ma attraverso questa croce, la sublimazione dell'Essere che nel sacrificio si eleva e si riscatta.
Molto bella, sentita, emozionante...
Un abbraccio
Ax

il 02/03/2010 alle 14:45

molto bella e straziata. Una bambina-donna gotica

il 02/03/2010 alle 17:05

Ritratto-autobiografico.

Un abbraccio a te.
Dem

il 02/03/2010 alle 23:58

Grazie.
E' talmente autobiografica che sono quasi imbarazzata a parlarne.

il 02/03/2010 alle 23:59

E' affascinante...macabra ammaliatrice..come essere cullati da un'inquietudine astratta

Voce

il 03/03/2010 alle 14:10

da brivido!

il 03/03/2010 alle 14:34

Si, io mi cullo in quella inquietudine.
Grazie del tuo passaggio.

il 03/03/2010 alle 16:04

«Se
leggo un libro e mi sento gelare in tutto il corpo, tanto che neppure il futuro
può riscaldarmi, allora so che quella è poesia.

Se provo la sensazione
fisica che mi sta spaccando il cervello, allora so che quella è poesia.
Sono quasi gli unici modi in cui la riconosco. Nient'altro»

Emily Dickinson

il 03/03/2010 alle 16:11

Ricercare l'oblio senza far rumore..

smack
liz

il 03/03/2010 alle 16:23

Tu sola.
Tu sola riesci a cogliere ciò che più mi sta cuore.
Tu sola afferri sempre quella chiave di volta, che magica, le porte della mia anima
spalanca.

Del tuo passsaggio necessito sempre il bisogno.
Smack,
Dem

il 03/03/2010 alle 16:32

Lo sento, lo so,
anche per me è così, mia Dem!

smack
liz

il 03/03/2010 alle 16:34

tutto precipita in una voragine sanguigna, l'esoterico si unisce al religioso, del quale resta solo una pallida iconografia in uno sfondo infernale...questo è quello che sento a leggere questa oscura poesia.. complimenti!

il 03/03/2010 alle 19:55

L'altra notte mi sono svegliata proprio con questa sensazione.
Precipitavo in una voragine sanguigna.
Apertasi come ferita nella mente.
Ma permettimi di precisare che non conosco l'esoterico, non me ne occupo e dunque non ne scrivo.

Ti ringrazio di essere passata.


il 04/03/2010 alle 00:05