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Pubblicata il 27/02/2010
Seduto davanti a me, come al solito
stai, mi trasporti nei tuoi spazi,
ascolto la voce di tuo padre
attraverso te.
I ricordi si mischiano a volte
alle tue paure, alla tua inquietudine
ed io sono lì, dove tu mi vuoi portare
dove tu mi volevi trovare.
Dove mi avevi cercato
anche prima di conoscermi.
Sono accanto a quel bambino
che voleva crescere in fretta
perché quel tempo non lo aspettava
niente giochi, niente scuola
per chi ha angosce più grandi di lui.
Già, quella madre forse non era pronta
ma la sorte non risponde dei danni.
Ti hanno fatto del male e adesso
ne parli, a me che non ero lì, ora
accanto a te.
Ora finalmente ne parli
ed io ora finalmente ti riconosco
il dolore, il suo sapore in questi anni
la sua compagnia molesta,
la sua accattivante presenza
il pretesto che era
per tenerti alla larga dalla felicità.
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Bella questa poesia di dolore....e di speranza. Forse anche io...un giorno....avro' la possibilita'...di redimermi.

il 27/02/2010 alle 22:46

grazie!

il 28/02/2010 alle 08:20

io a volte nella fretta non mi fermo ,ma sono i versi cosi intensi che poi mi richiamano ,sentire il dolore fa parte di un animo sensibile ,bravo ,ciao ariele

il 06/03/2010 alle 09:17

grazie

il 07/03/2010 alle 13:40