PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/02/2010
Dalle torri cade la sentinella
attacco attacco e tradimento
dopo mesi di atrocità negate
dopo anni di fratellanza
il re di Cornovaglia avanza
figlia cavalca indegnamente
al fianco dell'usurpatore nero

possibile che la divisione del regno
mi condanni al maleficio
che le viti attentino al vitigno
a che mi giova il matto
e lo stalliere e il paggio, ognuno
ben lo vedo in serbo ha lo sberleffo
alla mia età e al titolo ugualmente.

Porte che serrano piangenti
chi ora getta la corona a terra
così la faccia un giorno piegherà
e figli sterili e dannazioni nei boschi
per ritrovare invano sanità nella follia:
gli occhi verseranno sangue innocente
un solo bacio costerà torture

e i castelli polvere e veleno
da berlo tutto fino alla cancrena
del mondo nostro quadrupede
quando ogni vanto svanirà
quando ogni donna fuggirà
nella brughiera delle lingue
barbare risalenti dal mare.
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Shakespearich?
Pregevole.
Ciao
Fabio

il 26/02/2010 alle 23:35

bella simmetria, buona scrittura, immagini d'impatto, tema diverso dai soliti (di tutti noi), riferimenti alti e semplice e moderna al tempo stesso. m'è piaciuta molto.

fa ritornare la solita voglia di leggere william, che ho sempre trascurato (ma non del tutto) per i più recenti.

grazie.

il 27/02/2010 alle 08:31

Lear è la sfida di tutti gli attori stagionati e il teatro lo amo molto(Miller, Pinter, Ibsen, Pirandello), ogni tanto devo duellare con la finzione.
Mi piace il re detronizzato dalla sua stessa famiglia e il suo stupido orgoglio purtroppo è anche il mio... grazie a te naturalmente

il 27/02/2010 alle 09:22

fuga nel re gallese... o in me? Ciao divertente Fabiozac!

il 27/02/2010 alle 09:24