Vi lascio l’ansia notturna
delle corse in ospedale
quelle febbri infantili
simili a temporali,
e di nuovo il sereno,
sopra i monti, al mare
distillato di vita
dei giorni più preziosi.
Vi lascio le parole che vi ho detto
e quelle che invano avete atteso,
ciò che di voi ho compreso
il mistero che siete.
Non so dove ho sbagliato
e cosa ho indovinato,
il bene e il male seminato,
ma quello che di voi ho visto
mai mi ha deluso.
Non ho ricchezze da donarvi
né vie in discesa da indicarvi
ho qui con me i soli miei pensieri,
i sogni mai avverati,
di me con voi,
che attendono indomati.
Il cuore subito l’ho dato,
resta tutto il mio tempo
chi sa per quanto ancora.
e mai saprò,
dentro il vostro futuro,
che padre sono stato,
ma vedo già una luce
che rende la mia fine meno oscura.
Tengo tutto per me,
qualunque cosa accada
e mai lo darò indietro,
quel che da voi ho ricevuto,
bene sempre più grande
che cresce ad ogni mio respiro,
ed offre più del poco che è costato
…ladro mi scopro ad esserne felice!