PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/02/2010
Vi lascio l’ansia notturna
delle corse in ospedale
quelle febbri infantili
simili a temporali,

e di nuovo il sereno,
sopra i monti, al mare
distillato di vita
dei giorni più preziosi.

Vi lascio le parole che vi ho detto
e quelle che invano avete atteso,
ciò che di voi ho compreso
il mistero che siete.

Non so dove ho sbagliato
e cosa ho indovinato,
il bene e il male seminato,
ma quello che di voi ho visto
mai mi ha deluso.

Non ho ricchezze da donarvi
né vie in discesa da indicarvi
ho qui con me i soli miei pensieri,
i sogni mai avverati,
di me con voi,
che attendono indomati.

Il cuore subito l’ho dato,
resta tutto il mio tempo
chi sa per quanto ancora.
e mai saprò,
dentro il vostro futuro,
che padre sono stato,
ma vedo già una luce
che rende la mia fine meno oscura.

Tengo tutto per me,
qualunque cosa accada
e mai lo darò indietro,
quel che da voi ho ricevuto,

bene sempre più grande
che cresce ad ogni mio respiro,
ed offre più del poco che è costato
…ladro mi scopro ad esserne felice!
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Bello il sentimento che traspare dalla tua poesia. Difficile il mestiere del genitore ma molto gratificante in fondo...ritrovo anche un po' di me stessa nelle tue rime. Ciao

il 26/02/2010 alle 18:33

la fine è commovente, ma tutta la poesia è di un'onestà che veramente non so esprimerti.....mi viene da pensare ai tuoi figli, e credo che sono veramente ricchi...un abbraccio fraterno

il 26/02/2010 alle 19:31

Grazie per aver letto la mia e per il tuo giudizio. Ti abbraccio

il 27/02/2010 alle 18:42