viviamo su due piani paralleli :la vita di dentro e quella di fuori e purtroppo la seconda finisce per soffocare la prima con le sue pretese del "dovere,del "fare" dell'"utile".
E così perdiamo noi stessi .Ma "meglio il dolore che una speranza ottusa". Il problema è che ...non si può.Abbiamo appunto dei doveri verso le persone della nostra vita e anche verso noi stessi.La soluzione starebbe nel ritagliarsi degli spazi da dedicare al nostro io ma...bisognerebbe essere più egoisti! E poi...?
La tua poesia riapre una vecchia questione ,sempre attuale:essere o non essere? "terzium non datur" :questo è il problema!
ciao eoskarma
non c' e' bisogno di inseguire...bisogna fermarsi e....aspettare. Non so qual' e' "meglio".....ogni esperienza/sensazione e' un punto di...partenza; la direzione che voglio prendere....dipende anche dal mio stato d' animo. A parte le riflessioni provocate dalla tua poesia.....mi piace!
..le speranze non le trovo ottuse,ti espongono a nuove visioni...
nuove percezioni, o no? mi piace il tuo modo di scrivere,non che la tua poesia grazie bravo
troppe speranze trovo a volte che ci imprigionano, sono come gabbie(speranze di gloria per es.), certo non tutte, ne abbiamo comunque bisogno, dimenticarsi di se, anche se è difficile, potrebbe aprire nuovi mondi....grazie ancora a te