quello delle sei
l’ora fredda dell’aria
che sega come flex le ossa
ridatemi i tram sonnacchiosi
e i bar di cappuccini schiumati
e di chiacchiere
che sembrano fumetti
ridatemi l’ingresso in officina
dove il lavoro è il mio essere
ché non sia l’avvenire
la sola proprietà
che donano i padroni
ai loro schiavi
rivoglio diventare un Sisifo felice
stordito di fatica
per dirti amore
che non so più
meno di niente