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Pubblicata il 23/02/2010
Il mio addio richiedeva tempo,
Non voleva realizzare il dato di fatto;
La crudele certezza della tua prossima assenza
Veniva respinta ad oltranza;
Per inerzia continuavo a possederti,
Come niente fosse; ottuso come una trota!
-Mi oppongo vostro onore, il mio cliente…-
-Respinta, il suo cliente è un idiota!-
Sorridere della tua commozione,
Mi aiutava a non sentire la mia.

Il mio addio richiedeva tempo,
Salvandomi un poco dalla scossa;
Il mio sguardo mi proteggeva
Trasformando ogni segnale in niente;
Il cuore? tic, tac, tic, tac, tic, tac…
Insensibile ad ogni presagio,
Il meschino batteva regolare
E’ un cardio da quattro soldi,
Un apparecchietto scarso, da buttare.

Sì, il mio addio richiedeva tempo,
Ma è arrivato, alla fine,
A tradimento ma è arrivato;
L’ho trovato seduto al posto tuo,
Il giorno dopo, stravaccato,
I piedi sulla scrivania;
Faceva marameo, e con l’ascella
Un suono osceno di pernacchia,
E rideva, Dio se rideva, e sbeffeggiava:
-Se n’è andata la Silvani?
Te ne sei accorto alla fine,
povero Fracchia?-
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