In fuga soave illumina il vento pioppi
lungo il fiume
foglie truccate da un giallo definitivo tinnano
domande scomposte.
Curva a sbattere panni nel lavatoio gelido
guarda una vecchia allontanarsi e morire
il fantasma della sua giovinezza.
Si triturano in un cielo sommesso scaglie azzurre
a dilaniarsi in soffici cumoli altistrati
piegandosi
sopra profumi di salvia e rosmarino
disperde occhi la sera avanzandosi -acrobata amorfo
sulle punte-
oltre il gomito del monte.
Bacia la riva un ontano snello intento a sopportare
un peso di gazze nere e bianche
spaziando
intraversa le rade case scure un pianto di bimbo
il sibilo dei razzi della bici sulla fronte fredda
di gennaio soccombe fra i rami scheletriti di un moro
rabbrividendo.
un saluto e un sorriso a tutti gli amici e a chi mi legge.
Ladylù