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Jul
Pubblicata il 13/01/2010
Manna glaciale, candida galaverna
ricama schegge di fragili cristalli
rugiada raffinata del più sottile inverno.
Come mistero austero
intreccia luminescenti scaglie
per gelidi respiri di viandanti.
Su nudi rami e cuori rattrappiti
aghi di ghiaccio ordiscon pizzi rari.
A ciuffi, bianchi gruppi,
sfavillan moltitudini di spille di vaniglia.
La galaverna, pianto dell'inverno
alla sprovvista avvolge ogni pensiero
e dolci e amare rigan ricordi
meravigliose lacrime d'argento
poi, suggestiva affonda
nel muto pianto dell'indifeso mendicante
che armeggia il suo crudo destino
fra quattro spettri di ruvidi cartoni
improvvisato ultimo scudo,
candidi fiori d'un cuore stremato.
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Sono sicuro che ne hai fatto anche un quadro, di questa romantica galaverna!
Bellissima poesia!
Un bacio
Ax

il 22/01/2010 alle 16:36

Che emozione rileggerti! Non solo hai descritto mirabilmente la galaverna, ma hai fatto una poesia a dir poco stupenda. Hai colto sfumature che solo una Jul riesce a cogliere e inoltre hai inserito a tanta bellezza il crudo dramma del barbone...
Complimenti, fai emozionare sempre.
Abbraccio
Fabio

il 22/01/2010 alle 16:48

P.S.
Ogni singola riga è un capolavoro..

il 22/01/2010 alle 16:53
Jul

Lo farò. Grazie Alessandro per la tua attenzione.
Un bacione a te,
Giulia

il 22/01/2010 alle 20:12
Jul

Grazie Fabio è bello condividere emozioni!
Un abbraccio a te,
Giulia

il 22/01/2010 alle 20:13
Jul

Esageri, però mi fai sorridere contenta...

il 22/01/2010 alle 20:14
Jul

Adulatore! Grazie, mi sto gonfiando come una mongolfiera...
Un caro saluto, Jul

il 23/01/2010 alle 11:45

hai pitturato un quadro di picasso cara giulia,
sono davvero presa, grazie.
marì

il 23/01/2010 alle 16:53
Jul

Grazie a te,
Giulia

il 23/01/2010 alle 19:10