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Pubblicata il 24/12/2009
a quel tempo
sparlavo di lei
ai quattro venti

lamentandomi
con cani e gatti randagi
degli atti e di quelle
ossa malferme

giurando
l'avrei gettata
da un'altissima rupe
in abisso di rovi

il mio oblio

ma adesso
nel tempo attuale
che pesa sul capo
come in assenza
di vento

a posteriori l'accuso
di non avere previsto
uno sforzo o una
prova d'appello

sfracellando i ricordi
ai quattro cardini del mondo

di rabbia

disperato coniugando
in questo finale
palude ed
inferno
d'un anno

l'invenzione
del tempo

di quando
all'ombra di sole cocente
sarò circondato da vermi

o forse sarò
al riparo di neve battente
ma sempre circondato
da vermi

che fanno la festa
con quel poco che resta

allora
ogni tanto
mi mancherà lei
le ultime musiche battenti
a spillo sul selciato il rumore
dei tacchi poi i risultati di calcio
e pure tamponamenti efferati
ma non certo

le previsioni del tempo
sia esso trapassato presente
o infinito imperfetto

ma forse soltanto
l'imperativo futuro
ogni tanto
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L'imperativo futuro, sicuramente.
Sempre e solo l'imperativo futuro.
Non credi?

Un saluto giappico

Elena

il 26/12/2009 alle 16:24

ma dimmi, o fanciulla danzante, come si comporta la tua onee-san? quando potrai lasciare l'okiya per tornare dal tuo danna? ed il sendokai, è soddisfacente?

il 26/12/2009 alle 18:33

Cherie, l'oneesan sono IO!!! Ed ho una certa liberta' di movimento fuori e dentro l'okiya.
Il mio danna lo sceglierei con cura se ritenessi avesse un senso averne uno.
Quali sono i tuoi averi? Tu cosa puoi offrire a una oneesan cosi' istruita e avvenente?
Potrei valutare la tua candidatura...

Sayonara.

Elena

il 27/12/2009 alle 02:07

Atte jigoku nakute gokuraku.

Per gli altri, non certo per te: "Possedendo, l’inferno; non possedendo, il paradiso."

Ho un piccolo orticello sul lato di una collina rivolta a ponente, una zappa, poche galline, un vestito da lavoro ed uno per la domenica ed i funerali. Ma possiedo uno spillo che potrebbe sgonfiarti quando esageri, ed ottimi polmoni per quando sei troppo giù.

Che ne dici, basta?

il 27/12/2009 alle 10:23

Il paradiso potrebbe che mi offri potrebbe davvero essere un'istigazione al masiochismo implicito in ogni relazione. In fin dei conti ogni atto masochistico ha un risvolto edonistico...

Ma non so... non so... c'e' anche un imperativo futuro, un imperativo futuro...

il 27/12/2009 alle 14:03

carissima, sarà l'uso frequente del giappo parlato, oltre alla violenza grafica dei katakana, ma mi pare che si stia rovinando l'usuale cristallinità del tuo scrivere.

nell'imperativo futuro del verbo essere c'è pure la prima persona singolare. siorò. ti giuro. te lo giuro.



il 27/12/2009 alle 19:19

No, e' il sake.
E' gia' tanto se sono riuscita a scrivere...

il 28/12/2009 alle 03:12

E comunque, in sato di sobrieta', sioro' mi perplime alquanto...

(scusa per l'accento apostrofico, ma qui c'e' solo quello...)

il 28/12/2009 alle 03:14

"sato" come takuma sato, oppure hoshi sato?

siorò più bravo, siorò più buono... suona bene... mi pare che renda perfettamente il senso dell'imperativo futuro prima persona singolare.

tutta la mia solidarietà per il sake e gli apostrofi. ma che giorno è oggi in giappone? il 357 del mese di shiwasu?

il 28/12/2009 alle 10:13
Sol

Una cremazione potrebbe risolvere qualche piccolo particolare...Bacione

il 28/12/2009 alle 12:28

ma no, il divertimento sta proprio nel foraggiare i bigattini, molto più simpatici di tanti umanoidi.

il 28/12/2009 alle 14:35

Ho deciso di ritirarmi dall'esercizio della lingua italiana.
Addio

il 28/12/2009 alle 14:37

ma parleremo almeno in giapponese o coreano spero!

il 28/12/2009 alle 14:46

Esistono infinite lingue.

il 29/12/2009 alle 09:38

si, sappiamo quali, e condivido...

il 29/12/2009 alle 11:57