perdutamente ciò che perdo cerco
indietro è la strada destinata al refrain
che non voglio affrontare
nell'ora della crisi
nobile amico mio
capitato per caso nel caffè
stamani, con il freddo alle spalle,
spifferava chi è alla barista
un giornale sotto il braccio
successo con le ragazze
scritto in faccia e poi a me
s'accomodi che prende?
tanto che ho sgranato gli occhi
ho sfregato la barba rovinata
e ho riveduto figli che non ho
ma che ho sognato ormai l'ho detto
l'ho detto perchè sono stanco
stanco di rintanarmi al tocco
del big ben, mi sgrida accogliente
storia della mia vita a richiesta,
deve avermi preso per un insegnante,
e sorride, sorride, non capisce
che illude alla vita...
dunque ecco qui ragazzo mio
una lanterna diceva fermati
presso la tua famiglia a riposare
e la sosta era lunga illanguidente
toglieva le forze imboccandomi,
tutto era apparecchiato per durare
e niente sapeva di ferro e di fuoco,
quali magie prodotte alla nascita
la tua la mia che importa
siamo pesci all'amo del destino
quale sollievo intravedere il tetto
ma lasciai amai rinnegai la tua carriera
non era più tempo di sperare
nell'accudimento idiota;
lo so che adesso sono solo
per valichi e tornanti
infiniti infiniti la sera
che l'arte è poca carne
ma aspetta aspetta
qualunque cosa tu dica
istruito e abbronzato
non viene dalle mie ossa
mai più saldate al falso
seguo la natura mia madre
e qualunque cosa tu dica
non conoscerai cos'ho cercato
setacciato spolpato vilipeso
quand'ero giovane e ancora
ancora che mi faccio rosso e scanso
la birra e accendo il sigaro
per non parlare di me,
me che odio più di tutto,
perchè non te ne vai mi spiace
ho detto che mi spiace cerchi casa?
sei troppo giovane per pregarmi
adorarmi permettermi di colpirti
cambierai idea lo fanno tutti
fino a disprezzarmi fuori di qui
chiuso nel cappotto di marca
la cartella per il tribunale
e un giorno oh quanto stupore
ghiacciando di nostalgia
per una voce perduta
non ritrovare il cuore.