e si credeva
la libertà riconquistata
corazza compatta senza crepe
ma s’infiltrò
la pandemia stragista
d’un gene di un maligno genio
e fu l’esuberanza
barocca del terrore
e furono bronzi a ricordo
di anatomie contorte
e fu memoria avvilita
senza più giustizia
per l’errore
d’una vigilanza rilassata
lo sfregio ad una libertà
data per certa
quando la lotta non può
mai finire in soffitta
senza trasformarsi
in una misera sconfitta