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Pubblicata il 10/12/2009
Questa terra brulicava di vita.

Ogni seme portato dal vento
poggiava il suo futuro sulla morbida zolla
carezzato dal sole
dalla fresca rugiada.
Colori e profumi rendevano omaggi,
ai pittori gioiosi muovano mani
e pensieri soavi ai poeti.

Ogni stagione attesa
diversamente sorprendeva.

Inatteso si leva un boato
dallo stomaco del mondo incantato.

Come in una fiaba di quelle tremende
che ti nascondevi e cercavi una mano
per sentire il proseguo senza temere,
un vulcano comincia a eruttare.

Lava incandescente...
riversa sui prati e ruscelli
ricopre
annienta
trasforma
trascina bruciando
uccidendo.
Un manto di fuoco cammina rovente...
potente.
Immenso dolore..
non si può spiegare.
Come non si spiega l'Amore.

Poi il silenzio.
(dopo c'è sempre il silenzio)
dapprima fumante coltre bianca,
ancora silenzio,
poi la pioggia... a lavare la cenere
a scoprire le nera roccia.
A raffreddare anche i ricordi di quel verde mattino.
Nero riflette il calore del sole
nero il seme giace secco
su una conca forata.
Questa terra brulicava di vita.
Ora è solo una tristezza infinita.
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