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Pubblicata il 08/09/2002
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Lacrima foglie
La tristezza d'autunno.
Occhi di nebbia.
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Non poteva mancare per molto il verso Haiku in punta d'anima e di penna del cultore d'oriente. Ed eccolo: conciso, fluido, malinconico e delicato, con un finale che va oltre la nebbia apparente.
Complimenti Alessandro e un carissimo saluto.
Max

il 08/09/2002 alle 19:16

Grazie Monica, so che sei sensibile a certe vibrazioni...
A presto!
Axel

il 08/09/2002 alle 19:55

Grazie anche a te Max, che sempre ti sai calare nel profondo dell'animo altrui...
Un caro abbraccio...
Axel

il 08/09/2002 alle 19:57

...profonda... come un "pozzo di sentimenti"...
...un bacio...simy

il 08/09/2002 alle 22:40

Grazie per l'abbraccio delle tue parole!
Contraccambio,
Axel

il 09/09/2002 alle 00:05

Hai racchiuso in 17 sillabe l'autunno in visioni ed emozioni. Molto bello. Bravo.
Ciao.
Andrea.

il 09/09/2002 alle 00:06

Merci, Simy! Un bacio a nche a te!
Axel

il 09/09/2002 alle 00:07

E tu sei sempre gentilissima, Ily...
Baci!
Axel

il 09/09/2002 alle 00:10

Felice che sia piaciuto, l'ho sentito in modo particolare, questo Haiku!
A presto!
Axel

il 09/09/2002 alle 00:11

Grazie del tuo gentilissimo commento!
Ciao
Axel

il 09/09/2002 alle 12:10

Ciao,
visto che c'era spazio per una critica (un po' lontana dal complimento asettico fin troppo frequente), lascio qui la mia impressione che l'haiku non debba essere un insieme sciolto di frasi un po' semplicistiche che di poesia non hanno poi tanto.
Non credi?

Ciao

il 09/09/2002 alle 12:39

Sai, dipende da come concepisci l'haiku, dalla tua conoscenza più o meno approfondita dell'argomento, ma in un'ultima analisi, dalla sensazione che trasmette. Se poi non ti va la catena che limita a 17 sillabe l'espressione poetica, l'haiku non potrà mai essere particolarmente complesso: "L'insieme sciolto di frasi semplicistiche" mi sembra veramente un 'etichetta sparata senza pensare... già c'è differenza fra semplici e semplicistici, qui ritengo che sia più proprio il termine semplice, che si sposa perfettamente con l'essenza dell'haiku, il wabi, che arriva alla pienezza dell'essere attraverso la coscienza del normale e piccolo evento quotidiano, a cui si accompagna karumi, cioè la leggerezza senza retorica nell'esprimere la bellezza e le emozioni. Che non hanno "tanto di poesia"... fammi un esempio migliore tu!

il 09/09/2002 alle 13:03

Forse il ricevere sempre (e solo?) complimenti non ti permette di fare quella cosa tanto difficile, ma tanto pubblicizzata, di "rivedere" i propri scritti.
Che l'haiku abbia una "sua forma (17:5-7-5)" qui, non sono in tanti a saperlo, e mi sembra si chiami haiku qualsiasi pensierino.
Io non sono entrato però nella questione forma, né nella sfida ( 1-a me non piace scrivere per sfida 2-quando mi isprirerà lo scriverò)
Sinceramente, leggendo, invece di sentire le "vibrazioni", ho sentito una certa forzatura e poca fluidità.
Peccato, perché mi ha attirato, e non te lo nascondo, ogni tanto ci tornavo, ma stride.
Stride la forma di espressione (un po' slegata) e non l'immagine, di per sé efficace ed immediata.

il 12/09/2002 alle 14:20

Ciao,
ecco: "slegata" "a sé stante" "poca fluidità" secondo me sono vicine.
Vedi, parlavo di "percezioni" mie personali e a quanto pare non poi così lontane da come l'hai vista tu (a giudicare dal "a sé stante")
Se poi volevi scrivere --lacrimE-- ci siamo ancora di più..e ti confermo che l'immagine è efficace ed immediata.

A me piace leggere gli haiku e se ho chiesto a te un'opinione sulla grottesca palude che si sta creando intorno agli haiku veri è proprio perché (forse) posso distinguerli agevolmente, e perché quella considerazione..
c'è.

Ciao

il 16/09/2002 alle 15:11

Ciao, vedo che ti appassiona questo confronto: ecco, secondo me c'è un abisso fra slegata e a sé stante e poca fluidità: la conclusione , come in un sillogismo. è a sè stante ma è legata alle premesse, in quanto le "Spiega" o le lega o conclude, e con questo può essere fluidissima nel suo genere. Poi è questione di gusti e familiarità con una certa modalità espressiva. E mai avrei messo "lacrime" come tu proponi, perché è il verbo che lega i primi due versi, "lacrima" riferito alla tristezza d'autunno, (tradotto: la tristezza d'autunno lacrime foglie, gli occhi sono annebbiati nel pianto) anzi, mi rende perplesso, questo tuo voler forzare in altra direzione un'ispirazione poetica. Ripeto, proprio di questo, non cambierei una virgola. Di altri haiku di cui oramai si sta facendo un abuso, snaturando la sua delicatezza e spiritualità di ispirazione, anzi propagandando il proprio narcisismo o allegria goliardica, non sto neanche a parlare. Del resto oggi non si fa altro che sparlare degli haiku, e non di componimenti lunghi che sono fiori di banalità sgrammaticata e quelli sì, che sarebbero da contestare.
Ciao
Axel

il 16/09/2002 alle 18:11