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Pubblicata il 12/11/2009
Era una notte tempestosa,una notte tetra,
io giovin d'età e con l'anima in conflitto,
mi ritrovai in quel del Circeo e su pietra
m'assisi ad ascoltar l'ira del mio petto.
Avevo il mar d'incontro,pien del suo livore
che dal vento subiva,il rimescolar dell'onde
e che accavallandosi tentavan di risalire,
scogli,per poi ricadere in mare errabonde.
Pur se la notte era buia,il solo spumeggiar
furioso dell'acque,rendeva flebile la luce
al ruggir del mar con di tanto in tanto il balenar
di strali,che come occhi di fuoco in nera pece,
davano alle felci e ai pini,la forza di guerrier
fieri e impavidi,sembravan duellar con il vento,
mentre tenue luci lontane,sembravano morir,
svanendo ad una ad una,nel loro turbamento.
Io,misera presenza ma acuto osservatore
delle vestigia di quella natura,restai sorpreso,
quando per un baglior,vidi alto,uno spettatore,
che come spirito della notte,era in ciel sospeso.
Si ergeva al di sotto delle nuvole con fare mesto
e con un mantello di fitta nebbia,come ala aperta,
per ricoprir come in un abbraccio,tutto il resto
di quella natura iraconda,unica padrona esperta.
Egli se ne stava muto e immobile,sopra la spiaggia
ed io ne distinsi,chiaramente,i suoi accigliati sguardi
mentre il furioso vento,il suo manto di nebbia,
frenetico agitava a destra e a manca,come dardi.
Ma il tempo,era senza fine,tanto a me parve,
perchè dall'orizzonte,timidamende un nuovo dì,
tagliando quelle nubi nere e spesse,apparve
cosi che,lo spirito della notte,lento si ritrasse da lì.
Vidi chiaro,lo sguardo suo incrociare quello mio,
pareva un'uomo stanco e non più carico di dolor,
aveva vinto la sua battaglia senza pagarne il fio,
per colpe non sue,perche era un semplice servitor.
Quanti anni son passati,da quella notte tetra,
io,figlio della natura,in cerca di una interiore luce,
seduto ad ascoltar quei tormenti,su quella pietra,
ma al fin,io,vento,pioggia e mare,ritrovammo pace.

Mariwal1948
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splendida ,sono qua dopo averla letta come rassicurata ,c'è la lotta interna che non è resa ,un abbraccione e grazie ,cate

il 12/11/2009 alle 16:30

grazi9e cate,per inciso,avevo diciotto anni e avevo vari conflitti con me stesso e una sera decisi che era giunta l'ora di vedere dentro di me e quel che vidi,devo confessarti che mi rese sicuro di me stesso.walter

il 12/11/2009 alle 16:46

come sai raccontare la tua vita tu, non lo sa fare nessuno credimi, lo dico sempre che dovresti fare
lo scrittore.bravo, bravo.marì

il 12/11/2009 alle 17:27

tu si na' cosa grand' pe me,ecc. ecc. grazie walter

il 12/11/2009 alle 17:53

Hai lottato, poi nella maturita' hai ritrovato la pace,
il quieto vivere.
Sei immenso!

il 13/11/2009 alle 19:31

detto da te quiara,è il più bel commento che potessi avere,grazie di cuore walter

il 13/11/2009 alle 19:40

bellissimi versi descrivono una vita vissuta con la consapevolezza di veri sentimenti. leggendola mi hai fatto star proprio bene. Ciao monica

il 14/11/2009 alle 22:07

Dante era il grande Vate, tu sei il grande Walter...
alta poesia.... dove vuoi arrivare?
Piaciuta assai
Fabio

il 15/11/2009 alle 00:21

grazie monica,la poesia in fondo ha questo scopo star bene con se stessi per far star bene,se possibile anche gli altri che hanno profondi sentimenti.grazie di cuore walter

il 15/11/2009 alle 05:25

però non vale,come faccio a commentare anche io le tue poesie se non le scrivi?grazie amicone a presto walter

il 15/11/2009 alle 05:29