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Pubblicata il 06/09/2002
Eterna simpatia per l'improbabile
bisbetico domato che cacciava
i cacciatori, e per i fessi spari
a quattro passi da me sia il disprezzo.

Di quattro gatti, uno imbraccia il fucile
e imbratta la mia terra con il sangue,
bestia, animale, francescana; e amore
chiama dei cani e la natura l'onta.

Settembre, andiamo, è tempo di mirare
al cielo passero e alle macchie vergini
verdi cinghiale; alle ali degli angeli
di piume, agli occhi delle ninfe lepri.

E calpestare impunemente l'opera
dei campi, l'uomo; e almeno fosse cibo -
per Diana e voi! - vana preda, la stessa
parola che vi dice, ombra, selvaggi!
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Poesia effettivamente lineare e ben "esposta" sul fronte della denuncia della pratica della caccia, pacata, ferma e molto ben costruita. Complimenti Fili.
Ti sparo un saluto.
Max

il 06/09/2002 alle 14:12

perfettamente in linea col tuo pensiero...
L'ultima strofa....è carinissima...
In gamba eh!!!!
;-)
M'

il 06/09/2002 alle 16:56

..."alle ali degli angeli"...hai ragione fili...uccidono gli angeli che rendono vivo il cielo...lasciando solo il grigiore della loro "inutile polvere"...
...un bacio...simy

il 06/09/2002 alle 21:07

Concordo!" ciao MG

il 06/09/2002 alle 21:42