PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/10/2009
Su una sedia
lo schienale fattosi verticale e la zampa instabile
e poco lontana quella strana chimera
che a volte dondola e si barcamena
tra idee che potrebbero comunque amare
starsene appollaiate
nelle pertinenze di Apollo o Dioniso
e descrivere una piccola apocalisse
o alludere alla vanità come si fa
su tranquille gambe di legno
spiccando il volo
un pensiero dal trespolo sorveglia torvo
ciò che suppone di non fare
e poi si diverte a fare
con immenso stupore
e con stupito amore
di sé in quanto eroe
equestre e pedissequo
vendicando l’inutilità covata
con lo struzzo
che è - oltre
che libertà e soggezione - spalanca il pudore o stringe
pudicamente le angosce in un guanto
diventa indifferenza, distacco
e occhio e guarda senza riguardo
- con l’albagia di chi è inconquistato -
alle offerte, mentre lentamente integra
le stranezze, porta a credere
alla ricostruzione fedele, a occasioni
scontate e eterne come mete e vette
che se si chiudesse crollerebbero
con il suo impero
qui adesso
e altrove fuori dal suo tempio.
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