PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/10/2009
Metà del quadro è filo spinato
metà un filo con l’aquilone che completa il prato.
Qualche cielo dovrebbe esserci stato.
Ma ora le foglie aspirano a risalire
dal risalto al vento apparentemente distratto
che lascia ogni personaggio intangibilmente intatto.

Poi, a un tratto, proprio quando non si confonde
nessuno che cerchi chi l’abbia nascostamente sottratto
con chi lo sta solo guardando
qualcuno di sua invenzione
ingigantito fino al piccolo
imperatore rovescia dal loro seggio parole

ed è così fuori di sé
da versare il thè
e raffreddarlo con l’alito
per disegnare un contorno umano
e girovagare attorno
all’orizzonte opposto dove le due prue si scontrano.

Uno che, insomma, si è perduto in casa
tra il legno storto e l’aroma di una bevanda calda
spiega la formazione del proprio mondo a se stesso e danza
si vota al nome con cui darà battaglia
ha delibato il cervello e indossata la pelle del nemico nobilitato
e prima che il tempo cancelli il resto erigendogli il solito mausoleo
si domanda cos’altro affronterà adesso.
  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

Ah, sarò molto diretta :)
non ci ho capito NULLA punto e virgola e però - diciamolo - il bello è proprio questo: io ci vedo le cose mie (è quello che una poesia dovrebbe fare, farci vedere le cose nostre, no?).
Se mi dovesse venire in mente un pensiero adatto ad un commento meno cretino (difficile: sono una della generazione Tardo-MTV, ellisiana ed ellroyiana) non mancherò di esplicitarlo, qui o altrove.
Take care.

il 10/10/2009 alle 20:08

per te solo farei un'eccezione spiegandoti qualcosa....ma poi, perchè? Conservo un certo atteggiamento sensistico verso la poesia(anche se credo che sia più utile al poeta che scrive che al poeta che legge) e apprezzo anche il commento che non commenta.....postmodernismo liquido si direbbe...che per una poesia col titolo di questa è il massimo
un solare au revoir

il 10/10/2009 alle 22:13