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Pubblicata il 25/09/2009
La notte si apre verso un orizzonte nuovo
Fuoco d’argento nella luce a basso tono
Volevo soffrire per ciò che accadde
E per noi vasta scelta di idee
Io sono senza fiato
E senza ragione
Per il mio pessimismo
E la mia arroganza
Nell’arcobaleno senza colori
La morte è un amica
Che mi accarezza con mani gioconde e sorride al mio sguardo pessimista
Oltre gli orizzonti della mia paura
E della mia nevrosi
Noi che eravamo vino versato nel bicchiere oggi siamo acqua e domani annegheremo dentro noi stessi
Per ciò che sfugge al mio controllo e alla nostra verità
Io sono petalo di ghiaccio soffio senza luna di scarlatta visione
Mani d’avorio e dogma senza via d’uscita io sono trappole e buche in discesa

federico marino catania
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bellissime immagini/parole in questa poesia "notturna".

il 25/09/2009 alle 09:16