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Pubblicata il 18/09/2009
Tenebre,
nella lama del mio rasoio.
Ove non si riflette la mia bugia.
Ove giaccio a scrivere vigliaccate.
Nessun bravo navigante
del fiumiciattolo virtuale
troverà il tesoro che ho in mappa.
Sono un garzone errante ora,
e mai più bella parola di ora!
è stata scritta.

Vi scaccio,
povere come mosche,
perchè mai m'avete fatto da badanti,
ma sempre alle spalle,
di voi io m'accorgevo.
So che mi amate,
come le api il miele,
da me tornerete,
come la fortuna,
uguali siete,
puttane viziate.
E quel giorno
il lancio di un dado, di una moneta o di un grido,
deciderà per me,
tra il niente e Voi.
Tra il niente e Voi.

E.C.
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