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Pubblicata il 11/07/2009
Non desiderare la casa del tuo prossimo;
non desiderare sua moglie,
né il suo schiavo,
né la sua schiava,
né il suo bue,
né il suo asino,
né cosa alcuna cosa
che appartenga al tuo prossimo
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-Oh! porco di un cane
esclamazioni di spregio
della quale la bestia non ha colpe,
questa legge avalla schiavitù
pone in privazione di libertà
bestie ed umani,
-Nè lo schiavo,nè la schiava
come pure asino e bue
non dovrebbero essere oggetti
di mire rapaci in quanto
l’umano elettosi, nessun possesso
dovrebbe avere di questi,
è giusto si il non distinguo
ma a porli liberi entrambi
tra il vento nei campi
-Siamo tutti fratelli
spesso si sente in ossessivi sermoni
ma forse questi intesi
allo spartir di lucro bottino
anche fosse sottratto
agli stessi poi puniti a vita reclusi
-No non va bene
questa inicua legge di Dio
sicuramente San Francesco
vorrebbe restituire l’aureola
e riabbracciare greggi e somari
e sotto un albero estasiarsi al canto
d’uccelli
-Oh mannaggia!
mai possibile che in corsi di secoli
nessuno abbia posto lamento
all’accettazione di tal scritto Sacro
ritenere normale possedere
altrui vite a comando
-Lascio con sdegno
questa mia osservazione
e aggiungo alla già ferrea incredulità
verso dubbi supremi privi d’ogni riscontro
e che ignavi gli uomini
si siano scritti leggi ad uso e consumo
fatte passare panacea e raggiri
a creduloni plagiati e quanto questi avvedutosi
hanno osato anche loro in agi raggiunti
le speculazioni sulla pelle imparate....amen
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Da:Avanguardie Irriverenti
www.santhers.com
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