PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/07/2009
Potresti essermi ampio dolore, alle caviglie incollato

in solitario spasmo,o nodi di tronco ruvido,

secco al tocco della mano

oppure

chiaro e semi-paziente, colarmi sugli occhi di sole arancio

a succhiarmi in un bacio tutta la vita

che mi sorride astratta dal bruno accenno del tuo viso.



Ripopolerà la polvere le strade, dopo che dalla pioggia

si saranno asciugate, la brezza osserverà a intervalli

flauti lievi in un segnale di fuochi accesi sotto gli alberi.

Gitane dalle larghe gonne e grandi pendenti d'oro

torneranno a tendere la mano in petulante cantilena



sarà un giorno come altri, diviso all'eternità da brevi

istanti.

.

Sarò, allora, ancora qui

a chiedermi chi mai potresti essermi stato quando

la tenerezza come la morte ci avesse raggiunti

mentre la provavamo

in attenuarsi e poi finire: piano.
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Versi sospesi in un divenire che riga a riga completa lo sgurdo d'assieme. Gradevole questo scrivere
che conduce ad un futuro che il presente stesso elude...

il 02/07/2009 alle 11:51

Affascinante la luce lirica, di pregio e di grande delicata fragilità, che sai impressionare in questi versi. Motivi del profondo sentire, immersi in un sapiente gioco di "orizzonti di scena" che emoziona e lascia al lettore sensibile traccia.
Un saluto Milady.
max

il 02/07/2009 alle 17:21

sarà un giorno come gli altri... diviso all'eternità da brevi istanti...

questo verso mi suscita qualcosa di ancestrale... grazie per quello che mi hai trasmesso..

il 02/07/2009 alle 18:15

Come sempre le tue liriche sono elegantissimo cesello. La chiusa è meravigliosa!
Ciao Lunaa
Ginevra

il 03/07/2009 alle 17:16

una chiusa da brivido inserita in un contesto pregevolissimo
davvero piaciutissima

il 17/07/2009 alle 23:01