Carezzato appena, si sposta il limite di un’altro ancora.
Cresce d’ombra, mi grida d’attesa
rigetta asciutta e cruda, una felicità che vale di pena
in piena a trascinare in valle l’appena dopo.
Si schiera in fila all’orizzonte
al mio un dolore
nello svegliarmi ancora solo.
Non trovo la misura...
Rinnego al rimedio
D’arsura è per cura
d’un metro incerto e stanco
che non incrina il mio viandare.
e schiantala la luce
se te ne vai....