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Pubblicata il 29/06/2009
Sfumano le verdi lanterne
quali riverberi d’ombra soltanto
nel giardino dei salici

eppure
ho riscaldato sul petto
la pelle del girasole e
lustrato le rose alle guance
con tale ardente fervore
che la siepe di caprifoglio
fioriva d’un largo sorriso
per la nascente stagione

adesso
tacciono anche i germogli
le labbra minute del pesco
nel giardino di primavera
e l’anima viva del lago
- muto deserto ristagno -
ripiega in assorto abbandono
il sogno dalle ali a farfalla.

2006
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ho letto e riletto questa tua poesia dove vesti la natura di antropomorfiche sembianze e mi sento invadere da un sentimento di fresca rinascita
un caro saluto
lilli

il 29/06/2009 alle 18:06

Piuttosto sorpreso ma molto contetto per l'effetto prodotto :-)
Saluti cari a te lilli.
max

il 29/06/2009 alle 19:11

Brano forse troppo intimista, effetto di un particolare momento di disagio di salute. Ho tentato una sorta di "visualizzazione" del sentimento, ad esortarmi ed esorcizzare.
Buona serata e grazie lambert!
max

il 29/06/2009 alle 19:17

Che dire Max? é assolutamente meravigliosa questa tua lirica; credo piuttosto sofferta...
Ricca di metafore, a tratti tenere e delicatamente sensuali, a tratti dolorose... vedo che è del 2006, mi auguro che adesso germogli, peschi e l'anima viva del lago non tacciano più...
Un sorriso ed un caro saluto
G.

il 29/06/2009 alle 22:03

Tutto scorre e tutto si rinnova, basta seguire il proprio destino a viso aperto, senza forzarlo.
Torna sempre primavera :-)
Grazie della tua attenta lettura e condivisione.
Saluti cari.
max

il 30/06/2009 alle 12:42

Una Poesia che lascia liberi i pensieri di fantasticare con la Viva Natura che ci fa esseri Immortali.

Un Caro Saluto al Grande maxbella.

Mau

il 30/06/2009 alle 13:38

Che piacere risentirti! Rammento le tue invenzioni musicali, mau. Sei incappato proprio in questo chiaroscuro di poesia, peraltro datata :-) Spirito
immortale ma la fragile carne a volte trema!
Ti abbraccio e spero di rincontrarti presto qui.
max

il 30/06/2009 alle 14:44