I minuti non sono giganti
sono minuti,
a volte i primi 5, spesso gli ultimi.
Gli ultimi 5 minuti
sono piccole roccaforti
su cui muore suicida
l'impazienza.
I primi 5 minuti
sono lastroni di ghiaccio
che non si spezzano mai.
E in mezzo a ciò
quella miriade di minuti
ibridi, confusi, anonimi,
minuti più luminosi d'uno sputo di sole
e minuti come tartarughe moribonde
minuti carognosi, digrignanti,
leggiadri e spensierati,
impettiti, misurati,
minuti convenzionali,
minuti normali che nessuno avverte.
I minuti preziosi e densi degli amanti nuovi.
I minuti alcolizzati e deragliati.
I minuti senza lancette dei barboni.
I minuti esistenziali di coloro
che aspettano la dose.
Minuti febbrili e intensi,
naufraghi o annegati
nel deserto-mare delle ore vuote.
I minuti insonni di dolore
dentro gli ospedali, sembrano millenni.
I minuti al clacson nelle corsie stradali.
I minuti dei portieri di notte.
I minuti delle guardie giurate.
I minuti della gente che sa
che esistono gli orologi.
I minuti della gente che sa
che sessanta minuti fa un'ora.
I minuti, i minuti
quei minuti che a volte sembrano giganti
sono comunque minuti.