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Pubblicata il 06/06/2009
Pensato giullare
in una storia d'amore
sono ieratico dagli occhi
di ruscello,
ultimo cortese di Stil Novo
nella magia delle parole.

Sempre geografia
dell'indicibile detto,
sacerdote
seduto sulla roccia di sangue,
aspettando la mietitura
non reiterabile.
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bentrovato abate e auguri per gli ordini ricevuti da poco..me ne ha parlato un amico comune..
ad majora sempre..e fatti santo. Con affetto.anna

il 06/06/2009 alle 18:01

Molto bella! Un caro saluto. Giorgio

il 06/06/2009 alle 21:53

Mi par di capire che per te è più importante la
forza dell'attesa, cioè dell'azione passiva, piuttosto
che quella partecipativa agli eventi irripetibili.

Eppure Vico dovrebbe averti illuminato sui ricorsi di
qualsiasi evento della storia: nulla è irripetibile, ma
tutto si ripete in una ascesi spiraloidale.

Del resto la storia della chiesa ha sempre insegnato
l'attesa, coprendola di una opaca saggezza che è
sempre stata rivestita di opportunità degli eventi.
Punti di vista...

Ti auguro un buon cammino...

il 07/06/2009 alle 07:15

Tutt'altro! Per i ciristiani l'attesa è quanto di più operoso vi sia. Lo ribadiva con forza S. paolo ai Corinzi, i quali, col pretesto di una parousia imminente, oziavano. Nella 1Ts S. Paolo dovrà ricordare che << Chi non vuol lavorare neppure mangi>>. L'attesa è vigilanza e la vigilanza è azione di grazie nella carità concreta.
F.

il 07/06/2009 alle 09:23

attesa bergmaniana ma quella roccia di sangue colpisce quasi più della mietitura definitiva, ho apprezzato la tua scrittura e spero di leggerti ancora, buone cose da rich

il 21/03/2010 alle 19:49