Sono sementi legate a filo
D’erba a rami di ciliegio e prugna
invaghiti l’uno dell’altra
Spariti fra cieli spartani di nubi
incallite
E mosse membrane accidentali
sul ciglio rude del solco
Saltando s’accostano ai venti
che hanno della rosa pietà
Nel multiplo s’incagliano e s’agitano
Dentro è così
Moltitudine di restanti quesiti
senza appigli d’amore
sperperano denari di fiori gravidi
al di là dei possibili ripensamenti
Erbacce mai nate che soffocano bene
e non si vedono tremare
Seppiate le conche intorpidiscono
e abbaiano ai passeri
che sembrano fauci con piume
nel gozzo
E’ morte apparente quella vista sul fosso
Mentre ali grottesche s’accoppiano
e spiano il mondo fra templi in rovina
Che sono case vive
Dei canti a corolla
E falci di sole
Godono gli alberi
Invaghiti l’un l’altro
Nei ceppi