Un astro, il suo brillare
fronde illuminate d’immenso
selciati s’addossano in felpati passi,
cinguettio s’ode nel canto d’usignoli
scivolando lentamente per impervie vie
lassù nell’oblio nate.
Ascoltare il fruscio di foglie in brezza
mete lontane indicare
udire del gallo il suo libero cantare
recitando del mattino la sveglia grezza.
Accarezzare dell’aria il profumo
di bianchi gelsomini ai fianchi posti
in fila allineati paiono ad ognuno
verso quel cammino segnato … imposto
Il cuore palpita
l’animo cerca
l’immagine avvince
lo scrivere incide
tra le pagine della vita
il suo sentire.
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Giovanni Monopoli