PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/05/2009
Questa galera di autoreclusi
con porte aperte
dove ognuno ha un asino per parente
e una capra che diede allatti
al posto di madri spente da fatiche,
ora terra di rinnegati eredi
tronfi col telecomando
tirano uova alle galline
e mettono un cd in bocca alle pecore
-Terra di dirupi e pianure mendiche
senza gradualità
proprio come la sua gente
da stalle a bibiolteche
e nel tragitto incendiando tradizioni
-Covi di muli,variegati in spelacchi
trasformati partiti politici
e code secche appese ai muri
a parar mosche,lo statuto
-Arcigni prototipi del destino
gli ultimi vecchi
visi cretacei,movenze automa
attorcigliati a croci arrugginite
verso calvari di chiese stanche
s’arrotolano in salita
con un calice di cappello unto
e una fronte lucida
in baratto alla pietà di Dio
-Ciarlano in piazza i bambini
hanno moccoli crostacei alle narici
residuo d’un selvaggio antico
tra radici e dileguo prossimo,
allertano donne d’arpioni pensieri
che non possono seguirli
e zig-zagano con mani screpolate
abbozzi di scianche croci
a volerli incollare al posto
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Da:Avanguardie Irriverenti
www.santhers.com
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