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Pubblicata il 05/05/2009
Ecco cos'è che m'inonda
di pulviscolo il cerebro
sono gli insettivori
sono gli erbivori
è la maestra o la minestra
miscelata ai più atipici
apatici intrugli
e appesa alle assicelle
del mio covo squinternato
zuppo di lacrime
che ruscellano nuvole.
Così un giorno t'addormenti
una notte ti svegli
con le ciglia canute
e intavoli un tema con la tavolozza imbandita
che pare uno specchio stile non so
e senza volerlo ti scivola a terra
coltivata a granturco
e sopra rullano i padreterni
con le dieci dita puntate
come dire sei tu
ubriacone fannullone pantalone
che imbratti di croste
i nostri stivaletti, i nostri giardinetti
le nostre poltroncine sagomate!
E allora arrossendo spacchi il cavalletto
e spargi le spoglie ai sette venti
guardi l'orologio, ticchete-tacchete
è ancora l'anno delle vacche magre
che passano sotto le transenne
e vengono spazzate via dalle nuove locomotive
sulle quali vorresti salire
e sfrecciare oltre i confini
ma le bugie hanno le gambe corte
e lungo il naso assai
e inoltre è finito da tempo
il tempo in cui Berta filava.

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Non e' vero che son finiti i tempi che Berta filava, io ci filo ancora.

il 07/05/2009 alle 13:18

allora Berta sei tu! , Piacere di conoscerti

il 07/05/2009 alle 13:28