PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/04/2009
Verso il tramonto

Mylady, venerdì santo, verso il tramonto
sarai qui, a portata di occhi
in una percezione che ci legherà
col ferro in un comune sentire
celato ad ognuno diverso da noi.
Impossibile indagare e sapere
cercarne antidoto e cura,
sarà un lungo brivido
un sospiro lungo un'attesa
sarà la assoluta certezza
di non trovarci, cercandoci,
con le dita degli occhi
con le mani dell'anima
nel buio dell'impossibile,
una certezza che diverrà coraggio
di vivere fino all'ultima stilla
dal calice della passione e del sentimento scuro
che svela e rivela l’impossibile
incompiuta ammissione.
Non ci vedremo
ma questa magia
questa oscura alchimia dei sensi,
questo sortilegio arcano, magnetico,
non ha bisogno, non lo cerca non lo vuole,
lo teme, come la notte l'alba
la luna i raggi dell'astro di metallo e certezze
e promesse e d'obblighi ricolmo,
relegati condannati, assolti dal viverne il profumo
il silenzio la convessità ed ogni brivido percepito.
  • Attualmente 3/5 meriti.
3,0/5 meriti (1 voti)

metafore intense e di cui si avverte il retrogusto ripassandone più volte la alettura, molto bella, splendida la chiusa, m'è piaciuta molto, con quell' "assolti dal viverne il profumo
il silenzio la convessità ed ogni brivido percepito.
"
Ciao
Axel

il 10/04/2009 alle 09:47

Il tuo commento mi è , come sempre gradito, a questi versi poi, oltremodo.
Grazie
sergio

il 11/04/2009 alle 05:27

"la luna i raggi dell'astro di metallo e certezze"
c'è sullo sfondo un amore che non può che vivere nell'oscurità , nel timore, nel dubbio, all'ombra di promesse che sono d'altri , vere di metallo..
Grazie per le tue parole.
Zz

il 19/04/2009 alle 13:50

I pazzi.. ed i poeti vivono di inutile di superfluo e di emozioni, e gli altri guardano sorridono e intanto inaridiscono nelle loro certezze..
Sempre grazie per le tue parole
Zordoz

il 20/04/2009 alle 05:21

Vivere nell'ombra la luce, l'armoniosa melodia nel silenzio. E' condanna, eppure - nel tragico paradosso - libertà assoluta di cogliere l'essenza e di esprimerla/condividerla in una dimensione reale, tangibile, assai più amplifacata. E' un privilegio effettivo e al contempo una (solo apparente) condanna, caro Sergio, se vogliamo andare sino in fondo alla questione.
Sono andato a cercarti a ritroso e ti ho trovato in questa densissima lirica, che ho molto partecipato e apprezzato.
Un forte abbraccio.
Max

il 03/06/2009 alle 14:24

Mi hai fatto riaprire il libro dei ricordi ad una pagina che è scritta ancora per metà, Max, privilegio o condanna il silenzio, quello scelto, quello subito, quello che è tutto ciò che resta e quello che ha il coraggio di essere di permanere anzichè diventare fragore di verifica.
Hai percepito Max che questi versi sono per me un taccuino di un viaggio scritto col lapis del disincanto.
Grazie delle tue parole
Sergio

il 04/06/2009 alle 05:57