Ignaro
mi attraversa l'amore
lasciandomi inerme sulla riva
tenue nube martoriata di blu
disvelandosi arcano
in tenere nebbie opalescenti
ritorto
scambia le sue foglie col mio cuore
in un morbido illuminarsi d'ombra
in gocce senza tempo
mi stringe nelle sue mani sottili
mormorando d'ottobre l'addio
lassù nella collina dei ciliegi
dove Dafne
vestita di pioggia d'argento
tocca gli occhi a Dio
pallida
in un sogno dove non abita nessuno.
Colpevole di nulla e condannata.