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Pubblicata il 01/04/2009
Una rondine nel cielo plumbeo
che lotta con il vento e la pioggia,
è una rondine smarrita che ha perso la via.

Era così persa ad ammirare il mare
a desiderare di poter essere una sirena
che si era dimenticata la strada per migrare.

E ora ogni luogo pare uguale
ogni albero è immago di quello passato,
oramai vola veloce verso l'orizzonte, invano.

Non si ferma, non gira il capo
vola diritta verso il sole
troppo spaventata per distogliere la mente.

Vola fino a che l'inverno la ghermisce
cade la neve, soffia il vento la brina
precipita la rondine, congelate le ali.

Senza essere riuscita a giungere al deserto
condannata a perire nell'inverno
non si è mai fermata a vedere cosa aveva intorno.

Per il tempo che ancora possedeva
invece di ammirare il ghiaccio sui laghi
la neve che cadeva lieve, ovattata,

si era persa nel volare veloce
sempre lo sguardo all'orizzonte
sapendo di non poter comunque arrivare.

Avrebbe dovuto fermarsi, guardare, ammirare per poi poter dire:
"poco tempo ancora avevo, ma quante cose ho visto, che mai avrei sognato"
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una fiaba poetica toccante, dove il senso profondo si evince dalla splendida chiusa
Un caro saluto
Ax

il 01/04/2009 alle 12:02

grazie. mi fa piacere che ti sia piaciuta.

il 01/04/2009 alle 15:21
Jul

Dolcissima rondine! A volte sono un pò sventate, come i poeti.
Un abbraccio, Giulia

il 01/04/2009 alle 18:52

già, a volte è così.

il 01/04/2009 alle 20:31