PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 25/08/2002




- buonasera… - dissi da dietro
il banco della reception
del circolo sottufficiali di Trieste.

- ah! buonasera – rispose il vecchio,
e infilò l’ombrello nel cilindro,
accanto agli altri,
- piove! piove! – continuò.

- piove molto? – chiesi.

si fece serio, e spingendo in basso
gli angoli della bocca
mostrando due profonde rughe
che scendevano dalle narici
allargandosi simmetricamente
borbottò, scotendo la testa e
guardandomi fisso:

- non ho mai visto…
una pioggia simile! –

dopo che andò via
mi arrotolai una sigaretta:
volevo andare alla porta d’ingresso
e guardar fuori;
la pioggia è mia amica.
fedele e rincuorante mi calma
e mi tormenta, mi rende
malinconico a volte,
altre volte pensieroso e corrucciato;
l’odore d’asfalto bagnato mi riempie
quasi soffocandomi, quando è caldo,
e l’aria sa d’un non so che
di metallico ed elettrico
a volte di grigio pungente,
e adoro il fresco sulla pelle
della brezza bagnata.

mi aspettavo lampi e poi tuoni
nuvoloni neri giganteschi all’orizzonte
e il fracasso di milioni di gocce
sfreccianti contro i cofani delle auto
e sul cemento, e contro i vetri.

sospirai a tre passi dalla porta
e quando uscii inspirando forte
trovai ad aspettarmi una soffice
bisbigliante pioggerella,
che accarezzava aiuole e pozzanghere
tanto fine da sembrare non bagnasse.

tornai dentro e iniziai a lanciare
una palla da biliardo in aria,
tirando con la destra e
acchiappando con la sinistra,
finché non mancai la presa
e la sfera cadde sul pavimento
facendo un fracasso tale
che quasi mi prese un colpo,
tanto ero distratto.


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