Ciao, come stai?
Amore che sei stato,
a dire bene, poco,
a dire poco, male.
Ti trovo un po' attempato,
però non sei cambiato.
Mi scusi, mi perdoni ma,
non mi sovviene...
Il suo viso è familiare,
ma non riesco a ricordare.
Attento, che ti leggo nel pensiero!
"Chi sei, bella signora conturbante?
Come posso aver scordato
questo popò di femmina eccitante?"
Sarà crudele, ma è un piacere
vedere quei tuoi occhi annaspare
nel fiordo del mio petto,
precipitare nel dirupo dei miei fianchi,
aggrapparsi idolatri ai miei ginocchi.
Almeno, il mio nome lo rammenti?
Tu! Mi venga un...
Accidenti, sei...diversa!
Quanti anni son passati?
Più di venti.
Parliamo,
di tua moglie, mio marito,
i nostri figli,
mentre con gli occhi,
mi spogli.
Devo andare.
Dai, teniamoci in contatto,
ci dobbiamo rivedere!
Dammi retta,
lascia stare.
Ho il sentore che, stavolta,
ti potresti innamorare.