PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 25/08/2002



Il portacenere a sinistra la luce accesa
il telecomando e il tabacco e le cartine
uno schiaccianoci una busta di monete
il cavatappi e due libri,
qualche rivista e una caraffa di the
l’agenda aperta su un giorno diverso
sull’ellittico tavolo bianco.
Il volume abbassato e la schiena dolente
il respiro pesante sugli occhi pesanti
a guardare il canale regionale per Trieste.

Che fortuna, danno musica classica:
suonano Verdi e non so se mi piacerà,
a dire il vero non mi interessa.

Fuori è buio e le lancette segnano
le undici e trentuno.

È insignificante tutto questo e
mi chiedo se potrebbe andare peggio.
Può sempre andare peggio
m non conta finché non succede,
il placebo è il tempo che scorre
la mia malattia
aggrappata alle mie spalle
le zanzare succhiano il sangue
ho mal di testa da almeno otto ore.

Carezze di una lingua immaginaria
sulla pelle riflessa nello specchio
una crepa che si allunga lentamente
fra poco il vetro andrà in frantumi.
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spettacolare, bel linguaggio, belle pose esistenzialistiche. mi ricordi un po' Hank e un po' un mio amico.
sei il mio poeta prosastico preferito, fino alla data di oggi. domani potrei aver ribaltato la mia opinione, o essermi convertito al giansenismo, se è per questo.
ma per ora ti seguo e silente t'ammiro.

il 25/08/2002 alle 18:39

ti ricordo hank per quella frase della malattia appesa alla schiena, vero? lo so che è sua, ma ero proprio sincero...
grazie per i "complimenti"...

ma cos'è il giansenismo?


ciao,
giuss

il 02/09/2002 alle 16:07