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Pubblicata il 23/02/2009
rinchiuso in un castello di stecchi sfilati
così mi ricordo che era,
al mattino sulla spiaggia ancora tutta bagnata
piena di onde notturne e ancora non del tutto convinta di che forma avesse quel giorno,
lui se ne stava lì
impassibile e mite
come può essere un bambino di sei anni che guarda il mare con ira perché non gli fanno fare il bagno;
un divieto muto stabilito a priori
che lui scalciò via,
facendosi male.

il mare era a due passi e impossibile
non rimaneva altro
che percorrere il lungo mare in silenzio
e mentre la sabbia intorpidita dormiva incurante di tutto
lui distruggeva dighe, aeroporti, piste di biglie, draghi e castelli;
presto la sabbia avrebbe bruciato
e le voci sarebbero ritornate a costruire nuovi palazzi di crepe
ma per ora si poteva vincere
stando in difesa.
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sarà anche la classifca poesia ma andava letta.

il 23/02/2009 alle 10:57