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Pubblicata il 14/02/2009
Un urlo ti rivolsi e fosti muto.
Io ti gridai il mio odio
e mi ignorasti.
Io tirai sassi al cielo
per colpirti.
Ascolta questa ultima
bestemmia, come se fosse
un'estrema, umile preghiera.
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Nel momento dell'odio...si mischiano reazioni sulla cui vera essenza il giudice è solo chi sa ascoltare.

il 14/02/2009 alle 13:24

Il tuo sfogo permeato di rabbia
scorre come un fiume di fuoco,
è una voce prorompente che si attenua
nel senso che dai alle tue parole.
Saluti
Y

il 14/02/2009 alle 14:00
ram

Immagino che la parole
non corrispondono al sentimento.

Versi amari con una vena
di speranza.

Ciao Davide

il 14/02/2009 alle 14:43

premesso che tanti scrivono commenti senza esserne capaci, io trovo che questa sia una buona poesia. tagliente e tagliata. spigolosa.
i versi finali sono un po ermetici. tra il: "perdonami perchè non so quello che faccio" e il "non capisci niente". merita di essere riletta.

Also

il 14/02/2009 alle 16:06

Tu, a mio avviso, sei
il primo da collocare in quella categoria.
Spegniti così parlò zarathustra!
Falsa imitazione!
Saluti
Y

il 15/02/2009 alle 19:38

ma sei sempre così agitato?
certo, io non ho fatto nomi e so di non essere infallibile... IO almeno lo so, è già tanto!
se ti do fastidio spegniti tu. io non ti ho mai offeso, nè tantomeno allontanato...
tu piuttosto, dovresti imparare a parlare prima di pretendere di scrivere: un'imitazione è SEMPRE falsa, non occorre specificare!
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Also

il 16/02/2009 alle 19:14