San Valentino
macchiato di rosso
nasconde bagnati occhi
sotto l’urlo delle bombe
trova le rose bruciate del giardino
rimestando tra la cenere
hanno accartocciato i petali
restando integre
da sembrar finte
luttuose rose nel giorno dell’amore
che si estingue tra umide grida di strazio
coprendo il fragore degli spari
per non sentire più il fuori
per annegarsi in un dentro
che è rimasto vuoto
Mesto questo giorno
chiedendo perdono
accorcia il suo tempo
e fugge
per non far della beffa
anche l’ultimo coltello nella carne.